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Chiesa parrocchiale
La chiesa parrochiale di San Guglielmo venne ricostruita nel 1588 ad opera del Marchese Guido Cusani proprietario di Castellazzo prima degli Arconati. L'opera venne edificata su progetto dell'architetto Martino Bassi, tra i più importanti della sua epoca.
La villa
La Villa Arconati (poi Busca, Sormani, Crivelli) edificata nel Seicento sopra un precedente insediamento agricolo, assunse l'attuale configurazione ed estensione verso la metà del Settecento quando pure fu sistemato il vasto giardino antistante la facciata Sud e si apre il Viale dei Leoni a collegamento del fronte ovest con la Varesina. L'originalità tipologica, la varietà spaziale, i caratteri più propriamente costruttivi e decorativi del complesso Villa-Giardino ne fanno uno degli esempi capitali del Barocchetto lombardo, nonchè una testimonianza ancora viva di un determinato momento storico.
Il borgo
Il vecchio Borgo, sorto contemporaneamente alla Villa assunse l'attuale configurazione nell'Ottocento. Si articola in diverse corti: Corte del Fabbro, Corte Grande, Corte Nuova, Corte dei Rustici e Corte Case Nuove. L'architettura delle corti rurali è in armonia con la tipologia classica dell'azienda agricola lombarda, caraterizzata dalla spontaneità delle forme suggerita dall'applicazione della pratica quotidiana del lavoro e della vita in comune.








La sera dell’8 febbraio 2013, assieme al Comitato di piazza della Resistenza e al Comitato per il Risanamento della ex-Cava Bossi, abbiamo invitato presso la sala della Biblioteca di Bollate, alcuni candidati al Consiglio Regionale della Lombardia per discutere di alcune questioni rilevanti per il nostro territorio bollatese ma che in linea generale sono tematiche che riguardano tutto il territorio regionale come : la difesa del territorio, il consumo del suolo, ambiente e legalità. Qui di seguito, la sintesi del nostro intervento e la risposta dei candidati.
In ricordo di Sergio Garattoni
In occasione del 30esimo anniversario della fondazione del Centro di Coordinamento Solidarietà di Bollate, avevamo inviato una lettera poi pubblicata sull’opuscolo commemorativo, appunto del CPS. Riproponiamo qui di seguito in parte il nostro pensiero in memoria di Sergio Garattoni a cinque anni dalla sua morte.
A Bollate, stando alla relazione analitica del piano urbanistico, il 53% del territorio è ancora libero da cemento ed asfalto, ed è in gran parte agricolo. Considerando che la superficie comunale è di circa 13 chilometri quadrati, ne rimangono quasi sette, corrispondenti a settecento ettari.
Il Sig. Tosi, nella sua analisi sull’agricoltura, considera che sia troppo tardi per dedicarsi alla cura dei campi. Gli indicatori economici recenti, diffusi dalle associazioni di categoria e dagli enti statistici, ci raccontano l’esatto contrario, ci dicono che è l’unico settore in crescita con un più 4,6% e l’occupazione registra un aumento del 10% , in larga parte si tratta di manodopera italiana, a fronte dell’apertura di nuove aziende con un incremento del 4,3%. Inoltre i luoghi come i borghi storici e agricoli che sono riusciti a conservare la loro identità e autenticità, i parchi naturali, le attività collegate all’agricoltura sotto vari aspetti, attirano più del 50% delle attività turistiche e culturali. Si registra un consistente ritorno da parte dei giovani in questo fondamentale settore della nostra storia, e non solo nostra ma di tutte le civiltà.