Il Borgo


Il Borgo agricolo, l’agricoltura e gli abitanti.

 

Come Amici di Castellazzo avevamo inoltrato diversi anni fa, il 24 giugno 1997, una richiesta alla Soprintendenza di Milano per l’estensione del vincolo monumentale, che interessa la Villa Arconati, anche alle Corti di Castellazzo e ai terreni circostanti compresi nel Parco delle Groane.

 

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Il 28 gennaio 2011, la Soprintendenza di Milano, accogliendo la nostra richiesta per il Borgo e gran parte del territorio, ha sancito con un Decreto un nuovo vincolo monumentale ed è stato notificato a tutti i proprietari, nel mese di febbraio, perciò le Corti dei Contadini, hanno la stessa tutela culturale e monumentale della Villa Arconati e del suo Giardino, vincolo che comprende anche i terreni per una ampia zona attorno al Borgo di Castellazzo. Pertanto, com’era giusto che fosse, le Corti Agricole hanno la stessa dignità culturale di Villa Arconati, con la quale assieme formano storicamente un monumento unico, non a caso in latino la parola “villa” significa fattoria.”
Il nuovo Vincolo Monumentale dichiara il paesaggio di Castellazzo: “…d’interesse artistico, storico ed etnoantropologico” riprendendo i termini di una Relazione Scientifica, di qualche anno fa della stessa Soprintendenza, che dice per Castellazzo:“ di un’area che conserva una cornice originale, ricca di suggestioni pittoriche, in armonia con l’espressione agricola che connota ( ancora oggi ) la vasta pianura milanese e dalla quale non si deve prescindere se si vuole che le architetture sottoposte a vincolo monumentale non divengano semplici cimeli quasi mummificati dagli eventuali necessari restauri, ma siano ancora vive di una umanità che ne fa il cuore pulsante di questo brano del paesaggio locale.”
Ribadendo il concetto che la tutela del monumento sia imprescindibile dalla tutela della comunità che abita e vive nelle corti e dal suo territorio, pensiamo, come diciamo da molti anni, che considerata l’eccezionalità della qualità del paesaggio di Castellazzo, queste corti agricole possano svolgere un ruolo fondamentale per la cura delle aree agricole di questa zona del Parco delle Groane, oltre ad avere una importante funzione educativa dal punto di vista ambientale, culturale e sociale.

 

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Per tradizione il lavoro dei contadini è sempre stato fisicamente impegnativo, i ritmi di lavoro erano però legati ai ritmi della natura, più lenti, più ampi, meno affannosi, più armonici. Il lavoro sfumava spesso nel riposo e viceversa.
I ritmi e l’armonia li rivediamo nella cura del paesaggio agricolo, nella bellezza delle architetture antiche, nel rispetto degli equilibri della natura.
Castellazzo ha ancora questo equilibrio naturale, conserva l’identità contadina e i ritmi antichi, il fascino e la suggestione di un luogo scolpito dal tempo.
La vita delle corti conserva intatta l’atmosfera dei tempi andati, le persone si conoscono, difficilmente i vecchi sono abbandonati a loro stessi, gli antichi legami affettivi tra le famiglie sono ancora strettissimi. Le corti sono la piazza, antico luogo d’incontro e di scambio, sono l’identità comune di una società contadina, che conserva qui ancora, la sua cultura e le sue radici.
Questo monumento del paesaggio lombardo fu realizzato da privati, e mantenuto attraverso i secoli dai privati, senza bisogno di vincoli particolari fino all’inizio del 900’, erano il buon senso e l’intelligenza di quei proprietari a custodire e mantenere la bellezza del luogo.
Per affrontare il tema del recupero/restauro di Castellazzo ,del suo paesaggio, dobbiamo metterci alla pari con la cultura che ha dato origine alla grandezza di questo patrimonio monumentale unico.

Castellazzo, come dicevamo già nel giugno del 1996, è un baluardo nella tutela anche di tutto il Parco delle Groane, che dall’approvazione della Variante del Piano del Parco del luglio 2004, rischia incredibilmente di trasformarsi da area protetta a beneficio della comunità, in area per lottizzazioni immobiliari.

Il vecchio piano del parco, Legge Regionale n. 43 del 25 agosto 1988, ricordava l’importanza fondamentale dell’agricoltura:

“L’utilità della continuazione di questa attività, per il futuro del parco è data, oltre che dall’importante funzione economica che le è propria, anche dal ruolo di salvaguardia e autoconservazione del territorio che l’agricoltura può svolgere in un’area metropolitana.”
“In una situazione come l’attuale di risorse pubbliche molto scarse, la conservazione dell’attività agricola consente, senza aggravi finanziari per l’ente pubblico, una fruizione “indiretta” di aree verdi aggiuntive.”

Castellazzo è un borgo agricolo da sempre, va quindi conservata la sua identità e funzione agricola.
Alle aziende agricole rimaste ( o si potrebbe reintrodurle ) andrebbe chiesta e proposta una collaborazione educativa e didattica , con finalità sociali e terapeutiche, sull’esempio europeo delle “city farm” ( fattorie dei bambini ). Attività sostenuta con opportuni finanziamenti pubblici.
I vantaggi di queste iniziative sono, oltre che educativi, anche sociali: là dove sono attive queste realtà si è riscontrata la scomparsa degli atti di vandalismo, il disagio giovanile è stato risolto, c’è una migliore coesione sociale e c’è una maggiore attenzione nella cura dell’ambiente.
Le zone e le attività agricole devono essere anche considerate il Parco della città, patrimonio e identità storica a disposizione delle collettività.
Vanno considerate anche delle soluzioni agrituristiche da affiancare all’attività dei contadini, settore in continua crescita negli ultimi dieci anni.
E’ fondamentale, comunque, per Castellazzo conservare l’agricoltura e su quest’attività centrale innestare le possibili proposte, nel rispetto della storia e della tradizione del luogo. Crediamo che la tutela degli abitanti delle corti del Borgo sia fuori discussione e la loro abitazione sia un diritto acquisito dalla loro storia.

Castellazzo ha nel nome il suo destino, nato come presidio feudale del territorio, come difesa da nemici esterni, deve svolgere oggi il suo ruolo difensivo nei confronti di un probabile vandalismo immobiliare interno.

 

Gli amici di Castellazzo