Castellazzo… l’altro ieri

Un piccolo salto indietro nel tempo
Questa è l’idea che sta alla base del nostro libro:
Senza avere la pretesa di scrivere un trattato storico o di stendere una cronaca dell’ultimo secolo, abbiamo affrontato il compito di raccontare Castellazzo con l’intento di lasciare una traccia nella vita reale che si viveva nel borgo e tutt’intorno a questo luogo. Abbiamo scelto di far parlare i protagonisti in prima persona, raccogliendo le memorie di ciascuno. La raccolta delle testimonianze è stata un lavoro piacevole; qualche volta è servito a risvegliare i ricordi di ciascuno di noi e con i ricordi le sensazioni e le emozioni.
Se nella lettura e nella visione dei disegni e degli aquerelli anche a voi capiterà di risentire suoni e odori o di rivere sentimenti dimenticati, il nostro lavoro avrà raggiunto lo scopo. Se ai lettori più giovani verrà la voglia di chiedere a genitori, nonni o insegnanti qualche informazione in più, potremo considerarci veramente felici.
Secondo noi Castellazzo non deve morire, ancora di più ne siamo convinti oggi che abbiamo avuto modo di approfondire la conoscenza di questo luogo che finora è rimasto sospeso nel tempo, con le stalle e le galline nell’aia, con leprotti e fagiani che all’alba ti attraversano la strada, con le cicogne che si posano sul grande pino dell’ingresso di Villa Arconati. Non possiamo prevedere per quanto ancora si potrà fruire di tutto ciò: per quanto ci riguarda abbiamo pensato di fermare immagini e situazioni, affinchè qualcuno ancora le possa assaporare.








La sera dell’8 febbraio 2013, assieme al Comitato di piazza della Resistenza e al Comitato per il Risanamento della ex-Cava Bossi, abbiamo invitato presso la sala della Biblioteca di Bollate, alcuni candidati al Consiglio Regionale della Lombardia per discutere di alcune questioni rilevanti per il nostro territorio bollatese ma che in linea generale sono tematiche che riguardano tutto il territorio regionale come : la difesa del territorio, il consumo del suolo, ambiente e legalità. Qui di seguito, la sintesi del nostro intervento e la risposta dei candidati.
In ricordo di Sergio Garattoni
In occasione del 30esimo anniversario della fondazione del Centro di Coordinamento Solidarietà di Bollate, avevamo inviato una lettera poi pubblicata sull’opuscolo commemorativo, appunto del CPS. Riproponiamo qui di seguito in parte il nostro pensiero in memoria di Sergio Garattoni a cinque anni dalla sua morte.
A Bollate, stando alla relazione analitica del piano urbanistico, il 53% del territorio è ancora libero da cemento ed asfalto, ed è in gran parte agricolo. Considerando che la superficie comunale è di circa 13 chilometri quadrati, ne rimangono quasi sette, corrispondenti a settecento ettari.
Il Sig. Tosi, nella sua analisi sull’agricoltura, considera che sia troppo tardi per dedicarsi alla cura dei campi. Gli indicatori economici recenti, diffusi dalle associazioni di categoria e dagli enti statistici, ci raccontano l’esatto contrario, ci dicono che è l’unico settore in crescita con un più 4,6% e l’occupazione registra un aumento del 10% , in larga parte si tratta di manodopera italiana, a fronte dell’apertura di nuove aziende con un incremento del 4,3%. Inoltre i luoghi come i borghi storici e agricoli che sono riusciti a conservare la loro identità e autenticità, i parchi naturali, le attività collegate all’agricoltura sotto vari aspetti, attirano più del 50% delle attività turistiche e culturali. Si registra un consistente ritorno da parte dei giovani in questo fondamentale settore della nostra storia, e non solo nostra ma di tutte le civiltà.